Stress lavoro correlato: cosa dice la normativa

Lo stress da lavoro correlato indica una situazione di disagio […]

Persona affetta da stress lavoro correlato

Lo stress da lavoro correlato indica una situazione di disagio psicologico e stress causato dal lavoro che può portare a disturbi psichici.

Le cause dello stress da lavoro possono essere molteplici. Alcune delle più frequenti sono l’organizzazione del lavoro troppo pesante o la mancanza di autonomia decisionale. I sintomi, invece, possono riguardare la sfera fisica o psichica del soggetto colpito.

In questo articolo analizziamo cosa prevede la normativa italiana sullo stress lavoro correlato. E che cosa si intende con questa espressione, quali sono le cause e i sintomi per riconoscerlo.

Che cos’è lo stress lavoro correlato?

Il National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH), definisce lo stress lavoro correlato come “Un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose. Che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze”. 

Questa particolare condizione di disagio può manifestarsi in qualsiasi attività lavorativa, sia da dipendente, autonomo, o anche lavorando come psicologo. Questa condizione può manifestarsi ad esempio quando i ritmi di lavoro sono troppo pesanti, o quando il soggetto non si sente all’altezza delle aspettative richieste sul posto di lavoro.

Dati sullo stress lavoro-correlato

Secondo l’indagine dell’EU-OSHA sui lavoratori “OSH Pulse – Sicurezza e salute sul lavoro dopo la pandemia“, il numero di soggetti colpiti da stress lavoro correlato è aumentato a causa della pandemia. Ad oggi, infatti, ne soffrono più di 4 lavoratori su 10 (44%). La fascia d’età più colpita è quella dei 35 – 54 anni. In cui, il 26% dei lavoratori afferma di vivere ogni giorno momenti di stress da lavoro.

Il 46% degli intervistati risponde di essere esposto a carichi di lavoro eccessivi e a forti pressioni.

Fortunatamente, secondo la metà di lavoratori intervistati, con la pandemia è diventato più facile parlare di questi disturbi sul posto di lavoro. Questo rinnovato clima ha spinto il 42% delle aziende ad attivare sportelli e attività volte a prevenire i rischi dello stress da lavoro.

Quali sono le cause dello stress lavoro-correlato?

Lo stress da lavoro correlato può dipendere da numerosi fattori, tra i quali:

  • organizzazione aziendale;
  • relazioni tra colleghi e con i superiori;
  • modo in cui viene gestito il lavoro;
  • rapporto personale che si ha con il lavoro;
  • comunicazione aziendale inefficace;
  • mancanza di empatia, dei ritmi di lavoro troppo incalzanti, e poca autonomia;
  • Mobbing e Burnout, che spingono a isolarsi dai colleghi e anche a licenziarsi.

Quali sono i sintomi?

Come abbiamo accennato, i sintomi dello stress lavoro correlato possono riguardare sia la sfera fisica del soggetto, sia quella psichica e spesso si manifestano in maniera evidente. Abbiamo riassunto i quattro principali sintomi con le relative descrizioni in una tabella.

Tipologia di sintomiDescrizione
CognitiviRiduzione della concentrazione, stato di confusione, difficoltà nel prendere delle decisioni, difficoltà nella memorizzazione, difficoltà nell’apprendimento.
ComportamentaliAbuso di alcol o di sostanze, disturbi del comportamento alimentare, disfunzioni sessuali, reazioni aggressive, isolamento sociale.
EmotiviTensione nervosa, irritabilità e agitazione, insicurezza, senso di impotenza, riduzione della motivazione, depressione.
FisiologiciAlterazioni del sonno, alterazioni respiratorie, alterazioni cardiache, mal di testa, alterazione del controllo glicemico, tremori, tic, aumento della sudorazione. 

Il soggetto colpito da questo disturbo percepisce un forte senso di stanchezza, fisica e mentale, che non è collegata all’attività svolta nel corso della giornata. Può sentirsi incapace di svolgere il proprio lavoro, oppure non sentirsi all’altezza delle mansioni e dei compiti che gli sono stati assegnati.

Un altro sintomo tipico di questo disturbo è la demotivazione e, in alcuni casi, persino la dipendenza dal lavoro (workaholism). Bisogna sottolineare, comunque, che ci sono dei lavori che espongono maggiormente le persone allo stress.

Normativa sullo stress lavoro correlato

normativa stress correlato

Lo stress da lavoro correlato è una delle principali problematiche dei lavoratori in Europa. Perciò è importante conoscere il quadro normativo di riferimento a livello italiano e internazionale.

Il decreto legislativo 81/08 norma la valutazione del rischio dello stress lavoro correlato. Che impone l’obbligo per il datore di lavoro di effettuare una valutazione a cadenza periodica. E di redigere un Documento di valutazione dei rischi (DVR). Questo ha lo scopo di evidenziare le situazioni più sensibili.

La Commissione Consultiva per la salute e la sicurezza ha redatto alcune indicazioni importanti. Per esempio l’obbligo di effettuazione della valutazione del rischio almeno triennale. Sempre qualora non siano emerse problematiche nei controlli precedenti.

Per i datori di lavoro che non rispettano le norme sono previste delle sanzioni:

  • per la mancata redazione del documento sulla valutazione dei rischi è previsto l’arresto da 3 a 6 mesi. E l’applicazione di un’ammenda da 2.500 a 6.400 euro;
  • se la valutazione rischio stress lavorativo è effettuata senza medico, si rischia una multa di 2.500-6.400 euro. Ed eventuale arresto da 3 a 6 mesi nei casi più gravi;
  • per la redazione del DVR senza misure di prevenzione specifiche per stress lavorativo è prevista una sanzione da 2.000 a 4.000 euro;
  • per la redazione di un DVR senza elenco delle mansioni a rischio stress lavorativo e/o criteri per valutazione del rischio. L’ammenda va da 1.000 a 2.000 euro;
  • la redazione del documento di valutazione rischio stress senza RLS prevede un’ammenda da 2.000 a 4.000 euro;
  • la formazione inadeguata sul rischio stress da lavoro è connessa a un’ammenda da 1.200 a 5.200 euro. oltre all’arresto da 2 a 4 mesi.

Valutazione del rischio

Valutare il rischio significa definire le probabilità e la gravità della situazione. In modo da poter adottare delle contromisure per eliminare il rischio o diminuire al minimo gli effetti sui lavoratori.

A tal fine, l’INAIL ha sviluppato una Metodologia di valutazione e gestione dello stress lavoro correlato. Che mette a disposizione delle aziende una piattaforma dedicata, per eseguire una valutazione in conformità della normativa.

In linea generale, comunque, possiamo identificare quattro diverse fasi nel processo di valutazione del rischio:

  • fase propedeutica, nella quale si organizzano gli strumenti e si stabiliscono le tempistiche. Da seguire per l’effettuazione della valutazione.
  • fase della valutazione preliminare. Qui viene effettuata l’analisi di indicatori oggettivi relativi al rischio stress lavorativo. In particolare, si effettua un’analisi degli “eventi sentinella” dello stress lavoro correlato. Oltre a esaminare gli indicatori sul contesto lavorativo (autonomia decisionale, ruoli, pianificazione dei compiti, ecc) e al contenuto lavorativo (orario, mansioni, carichi di lavoro, ecc).
  • fase di valutazione approfondita. Qui invece, vengono analizzate le criticità riscontrate al fine di ridurre al minimo i rischi e migliorare le condizioni di lavoro. In questa fase si guarda la percezioni dei lavoratori tramite questionari, focus group o interviste;
  • fase di pianificazione degli interventi. Questa consiste nell’identificare azioni e interventi utili per gestire le criticità evidenziate. Con l’obiettivo ultimo di migliorare la qualità del lavoro dei dipendenti.

Come vengono stabilite le misure preventive?

Le misure preventive da adottare devono seguire l’accordo quadro europeo. Possono includere elementi di gestione ed organizzazione del lavoro. Oltre ad interventi di tipo organizzativo, comunicativo, formativo, procedurale e tecnico.

Alcuni esempi di misure preventive includono:

  • il potenziamento degli automatismi tecnologici e la progettazione ergonomica degli ambienti di lavoro;
  • una diversa programmazione degli orari, turni, ritmi e carichi di lavoro;
  • una migliore pianificazione delle attività e delle risorse umane e strumentali
  • la definizione di sistemi di valutazione per i dirigenti in relazione alla gestione delle risorse umane;
  • l’introduzione di sistemi premianti in relazione al raggiungimento di determinati obiettivi.

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