Psicologo di base: chi è, cosa fa e come diventarlo

Secondo il CNOP, in Italia ci sono 5 milioni di […]

Psicologo di base

Secondo il CNOP, in Italia ci sono 5 milioni di persone che hanno bisogno di un sostegno psicologico e che, per motivi economici, non hanno la possibilità di accedervi.

Negli ultimi anni però, una nuova figura professionale si sta affacciando nel panorama sanitario nazionale: si tratta dello psicologo di base. Questa figura professionale è in grado di fornire assistenza psicologica gratuita a tutte le persone che ne hanno bisogno, ma che per ragioni economiche non possono permettersi l’accesso ai servizi psicologici.

Chi è lo psicologo di base e cosa fa?

Lo psicologo di base rappresenta una figura fondamentale per la prevenzione e la promozione della salute mentale. Questo professionista ha un ruolo analogo a quello del medico di base nell’ambito delle patologie generali, ma focalizzato sul benessere psicologico.

Lo psicologo di base può offrire consulenza e fare diagnosi di problematiche emotive, relazionali e comportamentali. In base alla valutazione del problema, potrà richiedere il coinvolgimento di altri specialisti per affrontare e risolvere la situazione.

Come ha spiegato David Lazzari, il presidente del CNOP, questa figura opererà in modo gratuito “per risolvere alla radice le situazioni meno complesse ed evitare che si aggravino. Nel caso in cui questo primo intervento non basti, sarà lo stesso professionista a indirizzare il paziente verso il servizio più adatto“.

Il bisogno di questa figura è massimo nel periodo storico che stiamo vivendo. Infatti, secondo una ricerca di Mind Health Report, nel 2024 il 28% della popolazione Italiana presenta un disturbo mentale (+5 punti percentuali rispetto al 2022). Questa tendenza la si è notata anche grazie all’introduzione del bonus psicologo, che ha registrato oltre 175mila richieste sulla piattaforma dell’Inps in pochi giorni.

Normativa di riferimento

Attualmente in Italia non esiste una legge che disciplini la professione dello psicologo di base, né nel contesto del lavoro dipendente, né all’interno del Sistema Sanitario Nazionale. Questa mancanza normativa costringe i cittadini a ricorrere a cure private, con annessi costi significativi per tutelare la propria salute mentale.

Già nel 2022, il Decreto Ministeriale 77 aveva istituito la figura dello psicologo delle cure primarie, prevedendone l’integrazione nelle Case di Comunità, le nuove strutture di sanità territoriale previste dal Pnrr.

Nel giugno 2023 è stata presentata la proposta 814, che aveva l’obiettivo di istituire la figura dello psicologo di base. Successivamente, a novembre 2023, la Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato un testo unificato che introduce formalmente questa figura, delineando in modo più dettagliato il suo ruolo all’interno del SSN.

Il testo del provvedimento prevede l’affiancamento dello psicologo di base ai medici di medicina generale e ai pediatri nei distretti sanitari.

Il testo unificato ha come obiettivo quello di mettere a disposizione nei distretti sanitari uno psicologo di assistenza primaria ogni 4-7 medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, per un totale di 5-6mila assunzioni. Non sono ancora chiari, però, i fondi a disposizione per il finanziamento della misura. Il Ministero della Salute conta di stanziare 25-30 milioni l’anno per l’avvio del progetto, ma la cifra potrebbe risultare insufficiente. 

Anche a livello di inquadramento professionale e retribuzione è necessario mettere ordine alla normativa: basti pensare che in Piemonte e in Campania – due Regioni in cui è già stata attivata questa figura professionale – la paga oraria degli psicologi di base è rispettivamente di 40 e di 12 euro l’ora. 

Quando diventa operativo lo psicologo di base in Italia?

Nonostante l’approvazione del testo unificato, la legge deve ancora passare attraverso l’iter parlamentare completo prima di essere attuata su scala nazionale.

Una cosa certa è che entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, il Ministero della Salute dovrà emanare un decreto che definisca l’organizzazione del servizio (strutture, strumenti, servizi necessari).

Ad ogni modo, i finanziamenti necessari per il servizio sono previsti non prima del 2025, per cui l’attivazione in tutta Italia non avverrà prima di quella data.

psicologo di base diventa operativo

Psicologo di base: in quali regioni è già presente?

L’approvazione del testo unificato è sicuramente un passo importante, ma non determina la regolamentazione definitiva della figura dello psicologo di base.

Proprio per l’assenza di una legge nazionale, le singole regioni hanno iniziato ad adottare leggi regionali per avviare l’introduzione di queste nuove figure professionali.
Ad esempio la Campania, con la legge regionale 35/2020, è stata la prima regione italiana ad attivare questo tipo di servizio, con risultati eccellenti. Tra settembre e gennaio, i 146 psicologi di base in servizio hanno effettuato 9.192 colloqui, prendendo in carico 2.650 utenti su tutto il territorio regionale.

Una novità recente è invece quella della Sicilia, dove, a partire dal 14 novembre 2024, lo psicologo di base è diventato operativo.
Altre regioni dove è disciplinato il servizio di psicologia di base sono:

  • Piemonte: lo psicologo di base è già presente da marzo 2023;
  • Lombardia: é stata presentata e approvata una legge a gennaio 2024, ma le modalità di attuazione sono ancora da definirsi;
  • Emilia Romagna: il servizio dovrebbe partire entro i primi mesi del 2025;
  • Toscana: a settembre 2024 è partita la sperimentazione, che prevede l’assunzione di 8 psicologi per il momento;
  • Abruzzo: il servizio è in procinto di essere creato, grazie ad una legge specifica denominata “Istituzione del servizio di psicologia di base ed ulteriori disposizioni”, approvata nel 2022.
  • Puglia: in Puglia la sperimentazione era già partita nel 2020, poi bloccata dalla sentenza 142/2021 della Corte Costituzionale, a causa dell’illegittimità costituzionale.
  • Calabria: l’obiettivo è quello di istituire la figura dello psicologo di base insieme a quella dello psicologo scolastico, entro la fine del 2024.

Come accedere al servizio?

Per accedere al servizio dello psicologo di base, è possibile rivolgersi ai distretti sanitari locali o al proprio medico di famiglia.

Nelle regioni in cui questo servizio è già stato implementato, è possibile accedere in modo gratuito o a costi ridotti tramite il sistema del ticket, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In alternativa, si può chiedere al medico di medicina generale o al pediatra di prescrivere un supporto psicologico, indirizzando il paziente verso il servizio.

Per informazioni specifiche si consiglia di verificare direttamente con il proprio medico o presso i servizi sanitari locali.

Lavorare come psicologo di base

Non è richiesta una specializzazione particolare per lavorare come psicologo di base, ma ci sono dei requisiti necessari da rispettare.
Questi requisiti sono evidenziati nell’art.4 della proposta di legge 814 e sono:

  • il conseguimento di una laurea magistrale in Psicologia;
  • l’iscrizione all’Albo A degli psicologi, necessaria per diventare psicologo;
  • l’assenza di rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato con le strutture del Servizio Sanitario Nazionale o regionale;
  • l’attestato di abilitazione rilasciato dalla Regione a seguito del superamento dell’esame finale del corso semestrale. Questo esame è regolamentato dalla Giunta regionale e verte sul tema dello psicologo di base e delle cure primarie.
  • competenze e titoli specifici;

È inoltre consigliabile seguire dei corsi per specializzarsi, e ovviamente partecipare ai programmi di formazione continua ECM, in modo da rimanere aggiornati.

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, infine, si procederà alla definizione di uno specifico accordo nazionale per l’adozione di una regolamentazione normativa ed economica dei rapporti convenzionali degli psicologi di assistenza primaria con le aziende sanitarie locali uniforme nel territorio nazionale.

lavorare come psicologo di base

Mansioni dello psicologo di base

Il compito principale dello psicologo delle cure primarie è quello di fare da filtro per i livelli secondari di cure, proprio come nel caso del medico di base e del pediatra. Quindi il suo colloquio sarà fondamentale per direzionare il paziente verso altri professionisti specializzati nella problematica riscontrata.

In particolare, lo psicologo di base:

  • intercetta i bisogni psicologici inespressi
  • si occupa di supporto psicologico per pazienti con patologie organiche
  • interviene su specifiche aree in maniera prioritaria, come le problematiche ansioso-depressive, quelle legate alle malattie croniche e diagnosi infauste, e lavora sulle malattie psicosomatiche, in modo da cercare di evitare la prescrizione di farmaci.

Carriera e percorso di studi

Come si diventa psicologo di base? La procedura di selezione prevede diverse fasi, a partire dalla partecipazione agli Avvisi e concorsi pubblici pubblicati dalle ASL, documentando e soddisfando i requisiti richiesti e prendendo parte alle prove selettive. Consigliamo sempre di preparare un CV da psicologo di qualità prima di applicare per un nuovo lavoro.

Nella prima fase, le regioni hanno provveduto a inserire negli elenchi regionali degli psicologi di assistenza primaria, i professionisti che hanno esperienze di almeno due anni da psicologo a prescindere dalle tipologie contrattuali (aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricerca e cura, strutture private autorizzate, ecc).

Una volta che le ASL hanno pubblicato gli elenchi, i professionisti hanno dimostrato interesse. Per poter creare una graduatoria finale, quindi le selezioni sono proseguite per titoli e hanno previsto lo svolgimento di un colloquio orale sulle materie di assistenza primaria.

Lo psicologo che risulterà vincitore dell’incarico, potrà firmare un contratto da libero professionista di durata annuale ed eventualmente prorogabile, per una durata massima di 36 ore settimanali e minima di 24 ore settimanali.

Quanto guadagna lo psicologo di base?

Investire nella salute e nel benessere psicologico, individuale e collettivo, comporta benefici anche da un punto di vista economico: secondo alcune stime, infatti, ogni euro investito in psicologia farà risparmiare allo Stato tre volte tanto, nel breve e medio periodo. Sebbene le attività dello psicologo di base siano fornite in modo totalmente gratuito, esiste un compenso per queste figure professionali che dovrà essere definito da un contratto nazionale del lavoro.

Ma quanto guadagna uno psicologo di base?

Sarà necessario un contratto collettivo nazionale che regolamenti gli aspetti economici di questo professionista.

L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di un contratto di 24 ore settimanali, con un compenso intorno ai 30 euro l’ora. Tuttavia, gli psicologi di base non saranno lavoratori dipendenti, bensì dei liberi professionisti convenzionati con la rete del Sistema Sanitario nazionale. Lo stipendio dello psicologo di base varierà in base alla regione in cui si opera e all’anzianità di servizio.

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