Carenza di psicologi nel SSN: allarme del CNOP

Il CNOP evidenzia la crescita della professione psicologica, ma segnala carenze nel SSN e nella scuola. Serve un migliore accesso ai servizi pubblici e un riequilibrio tra formazione e opportunità lavorative.

Carenza di psicologi nel SSN

Il presidente del CNOP David Lazzari è stato audito alla camera in merito all’indagine conoscitiva per il riordino delle professioni sanitarie.

L’obiettivo dell’indagine è verificare i numeri degli iscritti agli Ordini professionali per quantificarne le carenze e individuare possibili soluzioni.

Secondo il presidente il settore psicologico continua a crescere, con circa 140.000 iscritti, di cui l’85% composto da donne. Di questi iscritti, 80.000 sono psicologi specialisti.

Dal 2018 la professione è stata riconosciuta come sanitaria (Legge Lorenzin 3/2018), ma il settore continua ad incontrare sfide in diversi ambiti, tra cui quello formativo, di carenza di psicologi e di accesso ai servizi pubblici.

Carenza di psicologi nel settore pubblico

Nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) operano attualmente circa 5.000 psicologi, di cui il 40% è impiegato nei dipartimenti di salute mentale e il 60% distribuito tra ospedali e servizi territoriali. Questi numeri evidenziano una carenza importante, come sostengono le associazioni di pazienti cronici.

La carenza di psicologi nel SSN comporta una rilevante spesa privata del cittadino, obbligato a rivolgersi a privati per trovare supporto psicologico. Un sondaggio del 2023 del CNOP ha rilevato che circa 5 milioni di italiani richiederebbero un supporto psicologico, ma non possono permetterselo.

In ambito pubblico un’altra criticità riguarda il settore della scuola, dove, a differenza di altri Paesi europei, la figura dello psicologo scolastico è scarsamente integrata per la prevenzione e promozione del benessere psicologico.

Formazione e mercato del lavoro

le specializzazioni in psicologia non sono ancora riconosciute come sanitarie, evidenziando un disallineamento tra numero di laureati e effettive possibilità occupazionali.

Vista la crescente domanda di servizi psicologici, il CNOP sottolinea la necessità di un’ottimizzazione delle risorse senza aumentare artificialmente le opportunità occupazionali. L’obiettivo sarebbe mettere a frutto le competenze per rispondere in modo efficace alle esigenze della popolazione.

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