Sei un giovane laureato in Psicologia o Psicoterapia e sogni di lavorare all’interno del Servizio Sanitario Nazionale? Il dirigente psicologo è la carriera che potrebbe fare al caso tuo. Il dirigente psicologo è uno specialista con conoscenze e competenze specifiche nell’assistenza e la cura dei pazienti che lavora all’interno di aziende ospedaliere o sanitarie.
Per diventare dirigente bisogna avere una diploma di laurea, una specializzazione ed è obbligatorio essere iscritti all’Albo degli Psicologi. Inoltre, è necessario iscriversi a un concorso pubblico specifico per questa professione.
In questo articolo approfondiamo il ruolo del dirigente psicologo, il percorso per diventarlo e lo stipendio medio mensile di questo professionista.
Dirigente psicologo: cosa fa?
Il dirigente psicologo è una figura richiesta dalle aziende ospedaliere e sanitarie. Il suo compito è quello di diagnosticare e curare eventuali problematiche a livello psicologico, neuropsicologico intellettivo, cognitivo, affettivo-relazionale e di personalità. Le sue competenze e conoscenze devono essere particolarmente specifiche per assicurare ai suoi pazienti professionalità e serietà.
Gli interventi principali di cui un dirigente si occupa riguardano non solo pazienti che possiamo considerare “soggetti deboli” (come i malati mentali, i tossicodipendenti, i malati ospedalizzati, ecc), ma anche cittadini che fanno richiesta di consulenza psicologica per risolvere problemi di vario tipo. Solitamente gli interventi prevedono una collaborazione tra dirigente psicologo e altri operatori sanitari.
Quella del dirigente psicologo non è una professione autonoma da svolgere in cliniche private, ma un ruolo da dipendente nel Servizio Sanitario Nazionale. Al di sopra di questo ruolo, si può ambire anche alle posizioni di Responsabile o Direttore di struttura sanitaria.
Come diventare dirigente psicologo?
Per diventare dirigente psicologo e lavorare presso le ASL, devi partecipare e superare un concorso pubblico. Per iscriverti al concorso devi soddisfare i seguenti requisiti e possedere alcuni titoli di studio:
- laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche;
- specializzazione in Psicologia o Psicoterapia;
- iscrizione all’Albo degli Psicologi;
- cittadinanza europea;
- Godimento dei diritti civili e politici;
- Età non superiore al limite massimo previsto dall’ordinamento vigente;
- idoneità fisica all’impiego.
I primi passi per diventare dirigente, quindi, prevedono il conseguimento della laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche (o percorsi simili) e la successiva specializzazione. Durante gli studi per diventare psicologo sarà necessario svolgere un tirocinio curriculare che sostituirà – come previsto dalla normativa recente – l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione.
Infine, lo psicologo abilitato dovrà iscriversi all’Ordine professionale della sua Regione di residenza, per potersi candidare a eventuali concorsi pubblici per psicologi.

I concorsi per diventare dirigente psicologo ASL
L’iter formativo e le procedure di concorso per personale dirigenziale del Servizio Sanitario Nazionale sono disciplinate dall’art 52 del D.P.R. 483/1997.
Ogni anno sono previsti circa 10 concorsi pubblici per assegnare il ruolo di dirigente psicologo presso aziende ospedaliere e ASL, su tutto il territorio nazionale. In media, i posti a disposizione sono venti: nonostante il numero sia particolarmente basso, è importante conoscere le modalità di iscrizione e partecipazione ai concorsi per non perdere l’opportunità di firmare un contratto a tempo indeterminato.
Per consultare i concorsi per dirigenti disponibili nel 2025 puoi consultare il sito inPA.
I concorsi per dirigenti prevedono solitamente tre prove, di cui una scritta, una pratica e una orale:
- la prova scritta prevede la definizione di un piano di lavoro su un caso psico-patologico (descritto come una storia clinica) e la proposta di possibili modalità di intervento o soluzioni da applicare al caso specifico;
- la prova pratica prevede la spiegazione e descrizione dell’esame di una persona con raccolta dell’anamnesi e discussione sul caso;
- la prova orale, infine, verifica le conoscenze del candidato su profilo e compiti della figura del dirigente.
Oltre ai risultati delle tre prove appena descritte, il punteggio finale comprende anche i titoli di studio e le eventuali specializzazioni o corsi svolti e inseriti all’interno del cv da psicologo. Le graduatorie durano tre anni: questo significa che se non si riesce a entrare da subito nel ruolo, si può essere considerati per posizioni successive nel corso del triennio.
Come prepararsi per il concorso da dirigente psicologo
Non esiste un programma unico per il concorso, per cui gli argomenti non sono gli stessi ogni anno. È importante ripassare le materie affrontate all’università e integrare con lo studio specifico.
Le principali materie da approfondire quindi sono:
- Teorie psicologiche;
- Psicologia clinica e dello sviluppo;
- Psicologia generale;
- Psicopatologia generale, infanzia e adolescenza;
- Codice deontologico dello psicologo;
- Manuale DSM (IV o V).
Un piano di studio personalizzato è essenziale. Studia argomenti collegati alle mansioni del dirigente psicologo.
Esistono manuali specifici per la preparazione ai concorsi, basati sull’analisi degli esami degli anni precedenti. Affidarsi a questi strumenti per affinare la preparazione è sicuramente un’ottima idea.
Quanto guadagna?
Quanto guadagna uno psicologo dirigente di un’azienda ospedaliera? Lo stipendio medio, a livello nazionale, è di circa 2.500 euro mensili, con un contratto a tempo indeterminato. Lo stipendio dipende anche dall’esperienza e dai compiti che vengono assegnati dalla struttura lavorativa.
Il ruolo di dirigente psicologo è particolarmente ambito anche per le prospettive future: trattandosi di un livello quadro, è possibile raggiungere dei livelli di reddito maggiori.
L’orario di lavoro dei dirigenti è di 38 ore settimanali, divise su cinque giorni lavorativi alla settimana.
Dove lavora il dirigente psicologo?
Il dirigente psicologo lavora all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Per esempio, può operare negli ospedali o aziende sanitarie locali o nazionali, ma anche nelle ASL. L’assunzione all’interno delle aziende ospedaliere prevede un contratto stabile a tempo indeterminato.
Trattandosi di una figura dirigenziale, sono tante le responsabilità collegate a questo ruolo: la formazione continua e la passione per il proprio lavoro sono delle caratteristiche essenziali per svolgere al meglio questa professione.